Dal 19 novembre disponibile in radio e nei digital store su etichetta Terzo Millennio Records
“Re di Picche” è un nuovo capitolo del pop elettronico prodotto dall’istronico Rosaspina.
Chi di noi, almeno una volta nella vita, non ha vissuto una relazione, amichevole o sentimentale, rivelatasi poi essere una totale delusione; chi non ha mai lottato per difendere un sentimento che riteneva importante, ma poi si è accorto di percorrere una strada a senso unico, nonostante tutti gli sforzi fatti.
Un brano intenso, in cui l’artista, tra le note di un pianoforte e una cascata di beat, ci spiega, dalle sue esperienze passate, quanto sia importante trovare le forze e il coraggio di iniziare ad amare, prima di tutti e di tutto, sé stessi. L’artista, infatti, afferma, come dice anche il detto, che “è meglio rimanere soli che venir male accompagnati”.
E posso star solo / Non aspetto che mi salvi e poi chi salva te che non ci stai sola /
Dei tuoi capelli rame ormai non ho più fame
Chiunque di noi, all’inizio può essere il “Re di Picche” di cui parla l’artista, ma alla fine solo chi ferisce davvero si merita di ottenere questo titolo. Il concetto dell’amore per Rosaspina è quello di non essere né “dipendenti” né “narcisisti”, ma sviluppare un sentimento comune che non dia spazio a nessun tipo di manipolazione, giudizio o debolezza, ma ad un volersi reciproco e ad una incondizionata voglia di stare insieme.
BIOGRAFIA:
Rosaspina, nome d’arte di Raffaele Vigliotti, nasce a Rho nel 1994, ma d’estate cresce nel “Giardino Dell’Eden” in provincia di Caserta. In questo posto incontaminato, scintillante e accogliente, il giovane muove i primi passi nel mondo dell’arte, cominciando a scrivere già all’età di 6 anni.
Rosaspina inizia a comporre musica perché sente subito la necessità di riempire il silenzio che lo circonda nelle sue giornate di solitudine, dove il ragazzo gode solo della compagnia di un nutrito gruppo di animali. Non solo gli animali ma anche le piante e in particolar modo il frutteto è fondamentale per la costruzione del suo Io: Rosaspina, per scrivere, prende spunto da quello che mangia, poiché alcuni sapori gli ricordano dei suoni, delle parole, delle frasi. “Ogni parola ha un sapore ben specifico”.
Nel periodo dell’adolescenza, il bisogno di scrivere si fa sempre più sentire in Rosaspina perché sente il bisogno di esternare le sue emozioni, le sue delusioni e le sue ferite interiori ed esteriori, provocategli da altri.
Il giardino dell’Eden chiude per sempre sepolto da tonnellate di cemento e Rosaspina si chiude in sé stesso, cominciando a scrivere i suoi testi in inglese per non essere compreso.
Poi la svolta: con il passare del tempo Rosaspina decide di raccontare una parte della sua vita e le emozioni che l’hanno caratterizzata e, per sentirsi vicino a persone che ormai non fanno più parte della sua vita, abbandona l’inglese e si mette a nudo.
Ad ottobre 2020 pubblica “Sette coltelli”, primo singolo in italiano, seguito, a febbraio 2021, dal brano “Gemelli”, pochi mesi dopo, a maggio, il singolo “Uragano” e, infine, a luglio un singolo considerato diverso, per quando riguarda il suo stile, dal titolo “JulieCooper”.
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FRANCO SAININI
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